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21 ottobre, 2019

La sostenibilità ambientale come leva di innovazione e sviluppo

Molte aziende sono ancora convinte che la sostenibilità sia un costo, un freno per la crescita e una zavorra per l'innovazione. Al contrario diventare più green si sta rivelando un vantaggio non solo per la reputazione e l’immagine dell’azienda, ma anche un elemento che stimola l'innovazione, favorisce la riduzione dei costi e dei rischi, la ridefinizione in meglio della filiera, dei prodotti e, in taluni casi, del modello stesso di business. Il tutto in un'ottica di lungo periodo che risulta premiante.

Implementare delle strategie focalizzate sulla sostenibilità significa adottare tecniche e strumenti che possano essere adeguati non solo al proprio settore di riferimento ma anche, in modo specifico, al prodotto o servizio immesso sul mercato.

La sostenibilità è una scelta vincente e lo dimostrano le aziende che si sono già mosse, da tempo e per prime, in questa direzione. La sostenibilità si è già trasformata in un vantaggio competitivo. La Harward Business Review ne ha dato una convincente spiegazione, indicando cinque passi che fanno capire quanto sia stretto l'intreccio tra sostenibilità e innovazione[1].

In primis, la conformità è opportunità. L'idea di sostenibilità come costo e imposizione nasce anche dalla complessità delle regolamentazioni che la circonda. I quadri territoriali (statali, regionali, a volte comunali) portano le aziende a modulare la propria attività secondo regole diverse. Spesso, poi, le società si dotano di codici di condotta interna. Questi possono rappresentare un'opportunità perché sfumano la frammentazione e prevengono i contraccolpi di norme future.

Importante è poi creare una filiera sostenibile. La sostenibilità non può riguardare solo la sede o gli impianti principali: per definirsi tale deve coinvolgere l'intera catena di distribuzione. È uno dei primi passi da affrontare, avanzando sia in termini di comunicazione che di produzione. Stimolare questa trasformazione può passare anche da incentivi concessi ai fornitori e a un riassetto della propria organizzazione. Ad esempio: promuovere lo smart working, con la possibilità di lavorare da casa, significa ridurre le emissioni prodotte per raggiungere l'ufficio. Soluzioni come queste si sono dimostrate spesso capaci non solo di avere un impatto positivo sull'ambiente, ma anche sulla produttività.

Bisogna inoltre cambiare prodotti e sevizi per clienti sempre più attenti all'eco-sostenibilità. Non bastano quindi processi green: serve che anche i prodotti lo siano. La sostenibilità diventa quindi un driver nel cambiamento del prodotto. Anche perché la sostenibilità è uno dei fattori valutati in fase d'acquisto. E, di conseguenza, può tradursi in un vantaggio competitivo. Questa trasformazione non ha scorciatoie. Serve che tutta l'impresa sia coinvolta, dalla progettazione alla comunicazione, anche grazie all'inserimento di nuove risorse o all'iniezione di nuove competenze specifiche.

Una nuova produzione può portare quindi ad un nuovo modello di business. È necessario un ripensamento profondo che coinvolga il flusso dei costi e dei ricavi, la trasformazione dei servizi, il rapporto con i clienti e con le altre aziende (più spinto sulla collaborazione), l'apertura verso le start-up in grado di sfidare le convenzioni. La sostenibilità spinge quindi a esplorare nuove strade che, in futuro, potrebbero trasformarsi nella via maestra.

Tutti questi mutamenti hanno il solo dichiarato scopo di creare un nuovo futuro, anticipandolo. Negli ultimi anni, il mondo si è trasformato a una velocità enorme. E continuerà a farlo, con modalità di produzione e consumo completamente nuove, caratterizzate dalla sostenibilità. Trasformarsi è l'unico modo per sopravvivere e crescere. In modo sostenibile.

Purtroppo secondo il report del 2017 stilato da ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile) in merito alle iniziative intrapresi a livello europeo in vista dell’Agenda 2030, a meno di una decisa sterzata nel proprio modello di sviluppo, il nostro paese al momento non risulta in linea con gli obiettivi: né quelli da raggiungere entro il 2020, né quelli fissati per il 2030[2].

Nonostante i progressi rispetto alla situazione di partenza, lo scenario evidenzia, infatti, dei gravi ritardi: un mancato cambio di passo che in realtà, tra le grandi aree geo-politiche mondiali, riguarda più in generale anche la stessa Unione Europea.

Alberto Azario


[1] Perché la sostenibilità vuol dire innovazione, Pictet, marzo 2019

[2] Valentina Vassellai, Il valore della sostenibilità ambientale come leva di innovazione sviluppo, Studio Esseppi, 26 ottobre 2018.